DinamiDardo

#ilDinamiDardo

L'approfondimento di PalmoDiCamola

PREFAZIONE AL: #ilDinamiDardo di Jacopo Ghirardon - 25/07/2022


“Sono partito per scrivere poche righe e poi invece non mi sono più fermato...”

Sono le parole di Jacopo Ghirardon quando ci ha mandato il suo “DinamiDardo”.

Preparatevi ad una lunga lettura perché per me è stato lo stesso!

Estate 2019. Ponte San Quirino è un piccolo paese Friulano alle porte delle Valli del Natisone sede della mia squadra di freccette steel, la PSQ. Si decide di organizzare il “Traveler dart” un torneo con un discreto successo regionale in cui in palio viene messo un viaggio per l’open di Malta. Personalmente la mia avventura nelle freccette è iniziata tardi solo nel 2016 sul soft quindi, chiamato da Daniele Trinco il nostro presidentissimo, mi tuffo un po' inesperto in questo torneo. Non come giocatore ma indovinate? Foto e video e dirette ovviamente!


Un mesetto di preparativi e spunta fuori che per l’occasione verrà invitato un certo Jacopo Ghirardon, nome per me quasi sconosciuto. Si, avevo letto qualcosa su Facebook ma senza capirne molto. Giunge quindi il 7 luglio e finalmente ci incontriamo per la prima volta. Alle prime due chiacchere capisco subito quanto “sto tizio” dall’accento marcatamente veneto ne mastichi di freccette!

Ci mettiamo al lavoro: io a riprendere, Jacopo a fare interviste e quiz ai partecipanti. Passiamo poi alle partite che “Diddle” commenta in diretta. Se lo conoscete anche voi Jacopo lo sapete già: preciso, giornalistico, un commento assolutamente professionale, una dialettica fluida costellata con dovizia di particolari ed aneddoti che riempiono i “tempi buchi”…Trovate ancora quelle magnifiche dirette sul nostro canale youtube J.


Quell’esperienza mi aprì gli occhi verso un mondo intero delle freccette che ignoravo completamente. Fino ad allora la mia visione era stata quella dei muri del mio club! In seguito tutto è cambiato e, qualche anno dopo, quell’episodio avrebbe contribuito alla nascita di FreccetteItalia.it.

Sotto il comune denominatore delle freccette, ci siamo in seguito rincontrati più volte tra cui mi piace ricordare la Italian Super Premier League che in fase di “lock down” ci ha tenuto compagnia con quella che ad ora rimane forse la copertura mediatica più grande mai fatta per un torneo di freccette con una sessantina di partita in gran parte commentate dallo stesso Jacopo Ghirardon.

Nell’avventura che è FreccetteItalia.it non posso negare di aver guardato a Jacopo come un ispiratore e più a largo raggio a Diddle For the Middle la pagina che ha contribuito a creare la quale è tuttora l’indiscusso riferimento per quanto riguarda gli avvenimenti PDC tanto da essere spesso interpellata per questa o quella notizia da praticamente chiunque.

Con anni di storia di freccette seguiti e commentati ed una memoria ferrea, Jacopo è una delle persone più qualificate e acculturate del nostro sport. Mi sento di affermarlo senza alcuna possibilità di smentita.

Siamo nuovamente in estate, nuovamente a luglio ma è il 2022. Sono cambiate alcune cose, le freccette si stanno “riprendendo” dalle sberle che il covid ha dato con gran generosità un po' a chiunque. Ripartono i tornei, c’è fermento e si cerca spazio per i giovani.

In questo contesto la Italian Darts Academy trova una collaborazione importante con FIGF: tramite quest’ultima manderà i suoi giovani che ha allenato per tutto l’anno precedente alla Coppa Europa WDF che si tiene in Ungheria. E’ un primo tentativo, un esperienza, non ci si aspetta poi tanto se non testare la collaborazione e le possibilità del giovanile probabilmente.

ED INVECE!…Il risultato che rimarrà nella storia! Bronzo per i ragazzi a squadra, bronzo per le ragazze in coppia, oro per le ragazze singolo! Quasi da non crederci…e ve lo dice uno che era in tutte le chat interne avendo mia figlia partecipe (e che ora mi guarda sorniona con una medaglia di bronzo al collo…grrrrr). Euforia!

Da queste situazioni nascono pensieri….girano in testa mischiati alle emozioni.

Grazie al lavoro di Palmo di Camola possiamo “leggere” quelli di Jacopo Ghiradon.

Leggetele con in mente le premesse di cui sopra e magari diffondetele nelle chat dei vostri club perché possano essere di ispirazione.

Qualcuno legge ancora e quel qualcuno potrebbe fare la differenza.

Dennis Zakkaria Bolzicco

e Palmo di Camola per FreccetteItalia.it

Riferimenti

www.freccetteitalia.it

Diddle For The Middle: https://www.facebook.com/diddleforthemiddle

Italian Darts Academy: https://www.italiandartsacademy.com/

FIGF: http://www.figf-italia.it/

Pagina che tratta il torneo citato WDF Europe Cup Youth Hungary 2022

https://www.freccetteitalia.it/wdf/wdf-youth-cup-hungary-2022


#ilDinamiDardo di Jacopo Ghirardon - 25/07/2022

Jacopo Ghirardon: "In un caldo weekend di luglio, l'Italia si è riscoperta quasi dal nulla una potenza del mondo giovanile nelle freccette. Si, perché i risultati ottenuti alla Coppa Europa WDF sono stati clamorosi dal punto di vista sportivo e rilevanti dal punto di vista mediatico.

Non in Italia ovviamente, dove purtroppo la parola sport e darts fanno fatica ad andare d'accordo: e allora continuano a far notizia I look stravaganti di Wright, i litri di birra bevuti al mondiale, le sterline guadagnate in carriera da MvG mentre nessuna testata giornalistica sportiva o meno ha dedicato un trafiletto alle imprese della nostra Aurora Fochesato, ai bronzi nel doppio o al team event che ha vinto un clamoroso bronzo battendo corazzate come Scozia e Galles nel percorso."

Anzi, Repubblica in un pezzo ha intervistato Aurora Fochesato (in un'intervista per altro realizzata prima della finale di Coppa Europa: tutto bello, meno i commenti ripugnanti di certi "osservatori": la solite schifezze sessiste che trasudano invidia ed ignoranza. A noi il compito di ignorare e poi magari far "convertire" al nostro sport questi personaggi.

Non dobbiamo però permetterci di fare gli schizzinosi e i puntigliosi: le freccette hanno da sempre un rapporto che strizza l'occhio allo spettacolo ma che ha saputo anche crescere parecchio dal punto di vista puramente tecnico. In Italia siamo, almeno dal punto di vista mediatico, ancora alla fase uno: è un percorso lungo, ma le carte che abbiamo a disposizione (social e soprattutto la copertura televisiva di DAZN, che ha deciso di puntare parecchio sul prodotto Darts) vanno tenute strette, cercando di sfruttare le risorse (poche) che passano per riuscire a trascinare un movimento che ha bisogno disperato di organizzazione, tessere e magari di qualche stella che trascini la carrozza.

Il Covid e tutto ciò che ne è conseguito purtroppo è stato come uno tsunami che ha abbattuto il nostro movimento: prima del 2020 infatti avevamo ottenuto uno sponsor importante in un open WDF di alto spessore, i numeri ad ogni livello erano in forte crescita, i risultati anche a livello internazionale cominciarono ad essere di grande prestigio: l'open WDF vinto da Tomassetti in Grecia (contro quel Tricole che di strada ne ha fatta...), La leggendaria Q-School di Turetta nel 2018, ad una partita da vincere una Card che avrebbe forse cambiato il futuro del movimento nazionale. Il tutto con trasferte internazionali a soft e steel con sempre più partecipanti e risultati di rilievo.

La ripartenza è stata molto complicata: stagioni interrotte sul nascere, giocatori che non hanno potuto giocare nei club, tantissimi locali che hanno chiuso definitivamente o per moltissimi mesi. Impossibile continuare nel processo di crescita, e infatti si è fatta parecchio fatica nel riprendere quel cammino. Per fortuna federazioni, associazioni e accademie finalmente hanno capito la linea per crescere: spazio ai giovani, alle ragazze, ai ragazzi disabili... Spazio a chi ha il talento, anche di fronte ad una situazione economica poco florida.

Purtroppo il movimento italiano si tende a misurare solamente in un solo momento: la World Cup of Darts. Il definitivo salto di qualità lo si potrà fare quando andremo oltre alla singola partita, quando riusciremo a portare sempre più giocatori all'estero e soprattutto sempre più soldi ed investimenti su un movimento che quando riuscirà a togliersi l'etichetta di sport entertainment e pensare come fossimo uno sport, allora sarà sulla buona strada in maniera definitiva.

Le premesse ci sono: tanti giovani emergenti, i vecchi leoni che hanno sempre più voglia di contrastare i giovani e ritagliarsi lo spazio che meritano, una collaborazione tra federazioni, settori, enti interni ed esterni che finalmente sta portando a dei frutti sperati. Non dobbiamo avere fretta, dobbiamo continuare ad incassare ma allo stesso modo a raccogliere sempre più risultati confortanti.

E allora non disperiamoci se alla World Cup, dovesse esserci un'altra occasione, andrà ancora male, o se non riusciremo a portare per qualche altro anno un giocatore al Mondiale PDC o WDF, anche se l'impresa di Raschini con la sua qualificazione Lakeside resta forse una delle più belle storie ed imprese della nostra storia. Guardiamo al percorso, al processo, alla collaborazione, ai consigli dei vecchi leoni, all'entusiasmo delle nuove leve, alla saggezza di chi ci mette passione, soldi e cuore e alla forza delle idee. Abbiamo tra le mani un piccolo diamante ancora grezzo, con pazienza e volontà abbiamo le possibilità di farlo diventare splendente ad ogni livello."

Jacopo Ghirardon

#ilDinamiDardo di Loredana Brumetz - 08/06/2022

Abbiamo chiesto a Loredana Brumetz,che non ha bisogno di presentazioni e recentissima campionessa italiana BCup a squadre con il DC ilGrandeUno di esprimere il suo punto di vista sullo stato attuale delle freccette italiane.

Un punto di vista d'attacco e di parità.

Ecco cosa ci ha detto:

"Ciao a tutti,
gioco a freccette da oltre 30 anni. Iniziato per gioco e poi diventato una passione. Premetto che nel 1999 ho lasciato la pedana per dedicarmi esclusivamente ai miei figli e nel 2015,quando questi non erano più "genitori dipendenti" ho ripreso le frecce in mano. (16 anni di stop) n.d.r.

Nel tornare non ho notato grandi differenze. Ma una in particolare,la poca partecipazione del sesso femminile. Il gioco dello steel è molto più avvincente del soft ma in contemporanea nel soft non serve saper contare. Questa è una gran "pecca".

Dal mio punto di vista c'è poco spazio per le donne,in particolare per la mia regione,(Friuli Venezia Giulia n.d.r.) per le altre non lo so.
Un punto che dovrebbe essere rivisto è il rimborso spese dei vari tornei nazionali e vari open.

Le donne,pur arrivando in finale e vincendo,NON riescono a recuperare un minimo di spese sostenute.

Lo so,il montepremi è suddiviso in base alle iscrizioni,ma non è nemmeno giusto che una sostenga costi da non poco,vedi viaggio,hotel,iscrizione,cena e altro e non rientri con niente,con sole uscite.

Visto che la Federazione da un contributo ad ogni open,trovo giusto che questo venga messo nel montepremi femminile,cosi da poter pareggiare.

Non è giusto che un nono posto maschile abbia un rimborso più alto di un terzo posto femminile.

Spero di avere espresso con poche righe il mio pensiero ad eventuali modifiche da fare.
Purtroppo il Soft oltre ad essere meno pesante a livello mentale è anche più retribuito,anche se per giocare devo pagare.
Ma la gente guarda questo,il soldo!!!!

Per concludere dico questo:PIÙ PARITÀ NEI RIMBORSI.

Loredana Brumetz"


#ilDinamiDardo di Angelo Cecotti - 04/05/2022

Abbiamo voluto chiedere al Presidente il suo punto di vista sul presente e sul futuro delle freccette italiane.

Di Angelo Ceccotti.

"La situazione delle freccette in Italia è frammentata e sovrapposta, ci sono varie realtà che fanno attività di soft dart e steel dart, alcune di esse riconosciute da enti di promozione sportiva, una dalla disciplina sportiva associata FIGeST, altre ancora senza riconoscimenti ufficiali.

Ci sono realtà on line che praticano lo sport delle freccette, e altre che discutono, pubblicano articoli e commentano il gioco. C'è dunque un movimento frammentato senza un coordinamento nazionale, molte volte questo a causa di imposizioni personali, motivi economici, mancanza di lungimiranza o semplicemente per invidie. Questo scenario ovviamente limita la crescita del movimento in quanto essendo diviso ha poca forza e perde di considerazione. Mi limito ad entrare nel merito del settore giovanile in quanto è ciò di cui mi occupo, insieme al settore per i disabili, dicendo che riscontriamo in molte occasioni ostruzionismo, il quale danneggia la crescita dei giovani e la visibilità per tutto il movimento.

Noi della Italian Darts Academy non siamo i migliori, siamo semplicemente gli unici che fanno questo tipo di attività sul territorio, come ci si può sentire i migliori se non si hanno alternative con cui confrontarsi? Noi siamo consapevoli del nostro lavoro, siamo certi di fare il massimo e bene, lavoriamo per obiettivi, per questo, visto i risultati, mi permetto di dire che stiamo facendo un gran lavoro. Il più grande risultato che abbiamo ottenuto è fare avvicinare le famiglie a questo sport. Il creare gruppo e condivisione di intenti, utilizzare un metodo di allenamento e di educazione sportiva che avvicini i giovani, che gli permetta di vivere esperienze e che crei nuovi appassionati prima ancora che grandi giocatori, questi i presupposti accademici.

Noi siamo educatori prima che tecnici, questa è la vittoria più grande per un settore giovanile, sentirsi ringraziare dai genitori, abbracciare dai ragazzi. Credo che uno sport senza un settore giovanile forte non ha futuro. Grazie agli sforzi dei nostri tecnici abbiamo ottenuto anche importanti risultati internazionali e nazionali. Oggi possiamo dire di avere atleti di interesse mondiale e gli sponsor personali si stanno avvicinando.

Noi abbiamo bisogno di tutti, per questo formiamo i futuri tecnici e cerchiamo di allargare il consiglio direttivo a copertura di tutto il territorio Nazionale.

Abbiamo bisogno di sedi, di allenatori, dei ragazzi e delle loro famiglie. La peggior cosa che mi capita di sentire?

Quando qualcuno parla utilizzando l'Io e non il Noi, quando sento dire il mio ragazzo, come fosse una proprietà. Ricordo che il ragazzo è della famiglia e di nessun altro e le società sportive sono associazioni di persone e non aziende individuali.

Noi insegnamo a ragazzi fino al compimento del diciottesimo anno di età, poi questi futuri "uomini" dovranno continuare il gioco nelle categorie senior di cui noi non ci occupiamo. Questo per rimarcare l'importanza del far fare il massimo dell'esperienza ai ragazzi per una crescita tecnica, morale e psicologica.

Allo stato attuale con le risorse a disposizione riusciamo a portare dai quattro ai sei atleti a tre eventi internazionali. Da quest'anno se ne è aggiunto un quarto grazie all'aiuto della FIGF. Cosa fare per crescere? Quali scenari futuri del movimento?

Noi possiamo solo continuare sulla strada intrapresa, coinvolgendo più persone possibili, facendo fare più eventi internazionali possibili, moltiplicando sedi ufficiali e tecnici, raggiungendo più ragazzi possibili. Le altre realtà on line che si occupano di informazione stanno facendo il resto, ovvero continuare a divulgare notizie, organizzare eventi e far conoscere il nostro sport.

Non vedo possibilità di un accorpamento delle varie sigle, almeno non in un prossimo futuro, quindi, restando l'attuale divisione, non mi resta altro che augurare a tutti un buon "lavoro" e ribadire ancora una volta la nostra massima apertura a collaborare con tutti.

Alla nostra accademia per una decisa crescita serve uno sponsor che investa importanti cifre, decine di migliaia di Euro, per consentire più partecipazione Internazionale. Al nostro movimento Nazionale serve unità. A tutti serve mettere da parte invidie e rivalse personali."

Good Darts, Angelo Cecotti

Ciao Palmo e grazie per la possibilità di esprimermi qui!

La mia è una posizione particolare, tutto iniziò 3 anni fa… quando una sera leggevo commenti sul tema del professionismo e dello stato delle freccette in Italia, sono sempre stata una persona di sport anche giocato a livello professionistico, e per me non è stato difficile capire che ogni sport per creare del talento iniziava a lavorare su atleti giovanissimi… già dai 4/5 anni! Non è stato difficile per me capire da dove partire e su cosa puntare, nel Febbraio 2021 con Paolo Pesce e Pasquale Marino fu fondata la nazionale Italiana Online con due nazionali A e B, in esse diverse persone tra cui 2 Under 18, da lì nacque da me l’idea, in totale appoggio con lo staff Game on Line… di creare la prima nazionale Under 18, così per iniziare a far giocare i giovani contro giocatori esperti, far sì che iniziassero a saper comunicare e diventare autonomi anche nel rapporto con gli avversari.

Dal 2020 in poi nessuno si interessò mai nel tener vivo lo spirito di questi ragazzi, e così pian piano è nata questa splendida realtà!

Da lì poi c’era un’atleta che seguivo già da un lungo periodo, ed ho visto in lei un potenziale grande, così parlai con la famiglia presentando un programma di crescita ben stabilito! Non serve che aggiunga altro sul tema e su dove oggi siamo riusciti ad arrivare!

Poi la collaborazione con importanti marchi internazionali, la serietà e la competenza stanno portando anche uno sviluppo a livello senior e quindi non solo Under, di certo in testa ho sempre avuto le idee chiare su come poter fare per valorizzare questo sport, e ho spesso dovuto prendere iniziative anche da solo… un progetto ha bisogno di persone con le stesse esigenze e ambizioni… In Italia ci sono tanti gruppi e tante grandi famiglie, ma dei numeri si fa poco, contano poi alla fine i fatti e le possibilità che una persona o gruppo offre!

Da solo sono riuscito a promuovere questo sport per oltre un mese ad oltre 100 bambini tra i 6 e 12 anni, esperienza meravigliosa e forse mai successa prima, in programma c’è già confermato il secondo Campus, e sto lavorando per crearne degli altri!

Se ci si crede e ci si dedica veramente le opportunità ci sono!


Ho sentito storie paragonabili a fiabe e leggende nei miei confronti, ma per fortuna ci sono persone che mi conoscono veramente e sanno cosa c’è dietro alla mia persona!

Ci ho sempre messo la faccia e spesso potevo anche tacere in più di qualche occasione, ma i difetti ci sono in tutti ed il mio carattere nei suoi pro e contro non è molto semplice!

Però una cosa è certa la determinazione mi ha sempre spinto ad arrivare dove mi prefissavo ad ogni partenza di progetto! Ci sono dietro tante ore di lavoro, sacrifici e dedizione, non meno di tanti altri che stanno nel loro piccolo come me cercando di dare qualcosa… io appoggio e appoggerò sempre TUTTE le realtà Italiane che con impegno e dedizione si dedicano allo sviluppo sano e professionale di questo sport !

Siamo un’oceano pieno di isole ognuna con la sua bellezza e con il suo difetto ! Ma siamo anche un popolo di grandi esploratori e tra un tragitto e l’altro prima o poi capiti nell’isola giusta!

Per salpare non servono flotte numerose ma flotte preparate!