A cura di Daniele Petri e della redazione tutta.
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Domande & Risposte sulle freccette italiane
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Come si partecipa alla Q-School?
Come si entra in una squadra soft? e Steel?
Sono un principiante. Alcuni consigli per avvicinarmi correttamente allo sport delle freccette?
Come funziona il campionato WDF?
E' vero che chiunque possa partecipare alla selezione PDC che si tiene ogni anno che designa i due giocatori che andranno ai mondiali?
Queste sono un esempio di domande alle quali l'esperta redazione di FreccetteItalia.it tenterà di rispondere. Compila il modulo qui di seguito per mandarci la tua. Le più interessanti verranno pubblicate su questa pagina ed approfondite in un post facebook.
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CLAUDIO:
"Salve, volevo chiedere alcune informazioni sulla balistica della freccetta, partendo dal presupposto che cambia il metodo di propulsione (braccio), ma alla fine sempre di un "proiettile" stiamo parlando. Quindi volevo capire quanto lo shaft (coda/astina) può influire sul volo della freccetta, quindi meglio corto? meglio lungo? tiro teso? tiro a parabola? ecc.... "
Risponde Pedro🤣
"La forza del tiro è soggettiva, l'ideale è non eccedere, il tiro dovrebbe essere non troppo teso ma nemmeno troppo a parabola. La lunghezza dell'astina e la forma dell'aletta sono importanti, ma per trovare quella giusta occorrono numerose prove, e necessariamente a steel, verificando che la freccia si pianti correttamente, ovvero con una minima angolatura (aletta più alta rispetto alla punta, anche se Taylor è stato il più forte facendo il contrario). Più corta è l'astina, più angolata si pianterà la freccia, alla Anderson o Whitlock per intenderci.
Con l'aletta stretta, oltre a velocizzare di molto il tiro, otteniamo invece l'effetto inverso, con la freccia appunto alla Taylor (o alla Keane Barry per restare ai giorni nostri). Bisogna provare e provare...perché tutto cambia con ogni freccia diversa, dipende da forma, peso, e bilanciamento! E dipende soprattutto dal tiro di ognuno di noi, sempre ricordando che non esiste un unico modo giusto e corretto di scagliare frecce!"
CHRISTIAN
"Come fare ad allenare la mente? Intendo gestire l'ansia, io ne soffro molto soprattutto quando si tratta di leg/ set decisivi, mi è capitato delle volte in cui mi sono ritrovato in uno stato mentale tale da riuscire a fare belle chiusure (anche un big fish) in cui mi sembrava di essere entrato in uno stato mentale in cui tutto il frastuono esterno era "ovattato" come se sapessi prima di tirare la freccia che sarebbe andata dove volevo, tutta lansia o la paura non esisteva più, c'era solo una specie di consapevolezza di quello che stavo facendo, questo stato mentale sarebbe perfetto poterlo avere sempre all'occorrenza, ma come fare?. Grazie mille in anticipo per la risposta (se ce ne fosse una)"
Risponde Pedro🤣
Rispondere correttamente a questa domanda equivale a trovare la risposta delle risposte... Provo a sintetizzarla: ho i numeri, l'ho dimostrato più volte, ma non riesco a metterli sempre in pratica, cosa posso fare perché la mia mente porti il mio braccio costantemente al mio massimo livello?
Eh...a saperlo...
Di buono c'è che la mente è allenabile, e per questo esiste la figura ormai irrinunciabile del mental coach, o psicologo dello sport, se preferisci. Ognuno ti insegnerà qualcosa di diverso in base a quello che sono i tuoi difetti.
Io posso risponderti da mediocre, o meglio da buon dilettante che qualche volta si è misurato coi professionisti, e darti 3 consigli.
1. Ti dico innanzitutto che la partita di freccette, per la mente, inizia ore prima, non minuti o secondi. Devi trovare il modo di rallentare il tuo bioritmo e portare la mente sulla giusta onda, così rallenterai anche battito e respirazione nei momenti clou, con notevoli benefici.
2. Cura l'alimentazione prima e durante il gioco. Digestione ed idratazione sono concetti fondamentali.
3. Immagina la famosa bolla, dentro ci siete tu, un bersaglio e 3 freccette, non ci sono avversari, arbitri, o spettatori.
E poi ricorda, ogni giocatore di livello ha i suoi segreti, ed è giusto che li tenga per sé, anche perché ce ne sono tanti e diversi.
Lo so, non sono 3 consigli semplici, ma per me rappresentano i 3 principali spunti su cui lavorare. In questo caso internet aiuta poco o nulla, qualche seduta da un mental coach professionista può aprirti un mondo.