Umberto Battara

#dartplayerstory

(Articolo aggiornato a 20/11/2023)

UMBERTO "BAT" BATTARA

E' la volta di un altro campione doc: Umberto Battara, in arte Bat.

Classe '59, è stato uno dei giocatori di punta nel circo freccestistico italiano degli anni '80.

Quando ha cominciato, a Gorizia, i conteggi si facevano ancora sui fogli di carta ma la passione era tanta e da subito si è innamorato di questo sport così affascinante e trascinante.

Bat è un giocatore istintivo, che predilige il gioco mentale e detesta la scorrettezza in pedana.

Molto metodico in allenamento, ha fatto della regolarità la sua arma vincente: l'importante è il divertimento, la goliardia e la soddisfazione di giocare con gli amici storici e cimentarsi con avversari sempre diversi.

Ricorda con soddisfazione una chiusura con 11 frecce in campionato, ma l'avventura più bella è stata il 3° posto conquistato con il D.C. Gorizia durante le finali a squadre giocate a Pieve di Cento.

Purtroppo nel 1988 fu colpito dalla “dartite”, allora sconosciuta, e fu il primo caso in Italia. Dopo cinque anni guarì ma commente "purtroppo il livello di gioco non fu quello di prima".

Ha avuto l'onore di vestire la maglia della nazionale e di scontrarsi con un mostro sacro quale Eric Bristow. La sua “bestia nera” rimane Eddy Lineham al quale però si è ispirato negli anni ruggenti.

E' un onore, ospitare nella nostra rubrica un giocatore della classe e del lustro di Umberto “Bat” Battara: un campione fuori e in pedana, un modello che dà smalto al nostro sport e un punto di riferimento per chi gioca adesso e chi giocherà.

Grazie “Bat” e … buone frecce !


Marco Riccomini per FreccetteItalia.it"
con la collaborazione di Dennis Orlando

LO SCHEDONE DI: UMBERTO "BAT" BATTARA 

CHI SONO

Nome e cognome Umberto Battara
Soprannome " BAT "
Data di nascita 20 dicembre 1959
Luogo di nascita Gorizia (GO)
Dove vivo A Gorizia
Famiglia Libero
Animali domestici Nessuno
Tatuaggi Nessuno
Studi Licenza Media
Lavoro Meccanico
Sport Pallacanestro, Scherma, Giudo e Freccette
Carattere Bonaccione
Altezza 185 cm
Peso 110 kg

COSA MI PIACE

Hobby Bicicletta, Trekking, Freccette
Il piatto preferito Spaghetti alle Vongole
Bevanda preferita Acqua minerale frizzante
Il mio pregio La determinazione
Il mio difetto Sono impulsivo
In vacanza dove Parenzo (Croazia)
Il mio film Gli Intoccabili
Il mio libro Storia della prima guerra mondiale
La mia musica Bruce Springsteen e Vasco Rossi
Il mio eroe Senza ombra di dubbio la mia ex moglie
Il mio motto Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
Il mio sogno Tornare ad essere il campione che ero!
Infortuni Primo caso di Dartite in Italia che mi ha tenuto fermo per 5 anni

LE MIE FRECCE

Il mio Dart Club Dart Club "Al Carso" con sede a Fogliano (GO) era il 1987
Frecce usate Hammer Head "Borg Beck" da 23 grammi
Destro o mancino Destro
Impugnatura Con tre dita
Postura in pedana Laterale
Doppio preferito Doppio 16
Triplo preferito Triplo 16
Chiusura preferita 48
Miglior leg chiuso 11 frecce al campionato Nazionale a Squadre
Miglior check out 164
Miglior average In quegli anni non veniva calcolato
Giocatore preferito Bruno Ladovaz
Ranking attuale In Pensione

PALMARES

Titoli regionali Nessuno
Titoli nazionali Nessuno
Titoli internazionali Nessuno

PARTECIPAZONI INTERNAZIONALI

Europe Cup 1988 a Great Yarmouth (Inghilterra) 

MIGLIOR PIAZZAMENTO   

Quinto classificato al Singolo Nazionale 1987, Terzo al Doppio Nazionale 1988, Imbattuto nel Campionato Naz. a squadre di serie B del 1987 (16 vittorie su 16 gare)

#DartPlayerStory

UMBERTO "BAT" BATTARA

Cos'è che ti ha spinto a cominciare a giocare a freccette ? La molla scatenante.

Iniziai da ragazzo, mi capitò di tirare le freccette di plastica, si giocava sui bersagli gialli e neri con i cerchi concentrici, dove l’obiettivo era tirare al centro.

Dovetti invece attendere molti anni per trovarmi a giocare con delle vere freccette steel su un bersaglio ufficiale. Questo accadde solo dopo il mio trasferimento a Fogliano (GO), dove c’era la sede del Dart Club Al Carso, che distava pochi metri dalla mia nuova abitazione.

Quando e dove hai cominciato ?

Ho iniziato in serie B nel Dart Club Al Carso di Fogliano (GO).

La passione c'era già all'inizio o ti è venuta nel tempo ?

Immediatamente.

Come ti prepari / preparavi prima di una partita ?

La mia preparazione consisteva nel fare il giro dei doppi, dei tripli, seguiti da una simulazione gara, il tutto per circa trenta minuti, poi mi fermavo per una pausa di circa cinque minuti e ripetevo quanto sopra.

A cosa dai / davi più importanza: braccio, testa, frecce o altro ?

Indubbiamente alla testa.

Come ti alleni / allenavi ?

Come detto sopra, in più per testare il mio stato di forma, partecipavo a tutti i tornei infrasettimanali che in quegli anni non mancavano. 

Cosa ti da / dava più forza quando giochi ?

Sicuramente la concentrazione! quando giocavo cercavo di isolarmi, non dando attenzione a quello che faceva l’avversario, in pedana nella mia testa eravamo io e il bull.

Cosa detesti / detestavi quando giochi / giocavi ?

I giocatori scorretti.

Cosa ti da / dava la carica quando sei in pedana ?

La carica me la dava l’avversario, più era sul pezzo e più questo mi stimolava a dare di più.

Sei / Eri bravo nei calcoli delle chiusure ?

Si, sono un bravo calcolatore, dovetti diventarlo velocemente in quanto al tempo si usava ancora carta e penna, i segnapunti elettronici son venuti dopo.

Da giocatore, come ti definiresti ?

Amo il Fairplay, quindi mi definisco un giocatore corretto.

Sei scaramantico e hai un portafortuna ?

No, non lo sono mai stato.

Ti sei mai arrabbiato in pedana e/o hai litigato ? se si, per quale motivo ?

Una sola volta a causa del comportamento scorretto del mio avversario.

Preferisci / preferivi giocare in singolo, doppio o squadra ?

Decisamente in squadra, l’adrenalina che ti viene sapendo che sei fondamentale per il risultato del gruppo trasmette emozioni uniche.

Quale è stata la partita più bella che ricordi con maggiore emozione ?

La più bella è stata durante un match di campionato nazionale di singolo, quando per la prima volta chiusi in 12 frecce.

La più emozionante fu ai nazionali di singolo, dove ai quarti di finale persi con Tiziano (Ciano) Sebbeni, il quale vinse il leg decisivo chiudendo a 122 con il doppio uno. 

Quali sono le emozioni che senti / sentivi quando giochi / giocavi a freccette ?

E’ un gioco che mi regala Passione.

Quale è stata la più bella avventura che hai vissuto da quando giochi a freccette ?

L’avventura più bella è stato il 3° posto conquistato con il D.C. Gorizia alle finali a squadre giocate a Pieve di Cento, nonostante la squadra fosse stata decimata dagli infortuni. Purtroppo perdemmo in semifinale con l’Aquileia che in quel momento era più performante. 

Soft o Steel ? 

Steel. 

Le freccette le consideri un gioco o uno sport ? 

Lo considero uno sport a tutti gli effetti. 

Cosa ha significato vestire la maglia della nazionale ? 

Orgoglio, ancora oggi nel mio piccolo sono orgoglioso di aver rappresentato l’Italia. 

Chi è / è stato il giocatore italiano più forte che hai affrontato ? 

Eddy Lineham 

Quello  straniero ? 

Eric Bristow 

C'è un giocatore al quale t'ispiri o ti sei ispirato ?
Ho cercato di ispirarmi a Lineham, mi batteva sempre e un motivo doveva pur esserci (…e sorride).

C'è stato un momento nella tua carriera in cui hai pensato di smettere ? se si quale ?
Non avrei mai voluto smettere ma a causa della Dartite, che mi colpì nel 1988 (fui il primo caso in italia), dovetti fermarmi e per circa 5 anni non potei più praticare (non riuscivo a far staccare la freccia dalla mano durante il lancio).

Cercai delle soluzioni invano e chiesi supporto anche in Federazione, ma l’unico aiuto arrivò per caso durante una cena dove cui incontrai una psicologa, alla quale raccontai cosa mi era successo. Lei mi spiegò in maniera molto semplice che il tutto era dovuto ad un rifiuto che il cervello aveva messo in atto nei confronti di quel particolare movimento e che si sarebbe potuto intervenire mediante alcune sedute atte a far regredire il disturbo in atto.

Fortunatamente grazie alla professionista ritornai gradualmente a giocare, ma il mio livello  non fu più quello di prima.

Vorresti che qualcuno in famiglia si innamorasse delle freccette ?
Non ho avuto occasioni a riguardo. 

Come hai programmato il tuo futuro di dart player ?
Vorrei trovare una nuova avventura che mi stimoli a riprendere a giocare seriamente.

Cosa puoi dire a chi comincia a giocare a freccette ?
Che ci metta passione, lo consideri uno sport e che ascolti i consigli di chi ha esperienza, perché non ci si inventa nulla.

Ti piacerebbe / sarebbe piaciuto essere un giocatore professionista ?
Si, mi sarebbe piaciuto.

Pensi che lo sport delle freccette meriti una maggiore diffusione e considerazione ? Hai delle idee a riguardo?
Si, lo vedrei bene alle olimpiadi. 

Come vedi il futuro del movimento freccettaro italiano ?


Lo vedo in crescita. 

Altre esperienze, aneddoti?
Riguardo alla Dartite, dato che non era ancora conosciuta in Italia, gli venne affibbiato il nome di BATTARITE, in “onore” del suo primo scopritore, purtroppo negli anni successivi altri giocatori vennero colpiti da questa subdola malattia. 

Un simpatico aneddoto che vado a raccontarvi, riguarda un torneo molto particolare che fu organizzato a Sagrado (GO) presso la sede del D.C. Ulian nel 1999. Il torneo fu chiamato “OVER 100”, dove i cento stavano per i chili che si doveva eguagliare o superare per poter giocare senza incappare in penalità. 

Il torneo era aperto a chiunque volesse parteciparvi. Dopo l’iscrizione i giocatori si sottoponevano (come i pugili prima di un combattimento) alla pesatura e chi risultava sotto il quintale, riceveva 100 punti di penalità per ogni dieci chili di differenza.

Per capirci meglio: tutti partivano da 1001 punti, ma nel caso in cui un giocatore sotto la soglia del quintale si trovava ad affrontare un peso massimo, cedeva a favore dell’over 100,tanti punti quanti la sua differenza di peso.

Ad es: Nel caso di un giocatore con 80 kg, la differenza di venti chili veniva trasformata in 200 punti e permetteva all’over di iniziare il leg a 801 punti. 

E dato che siamo una nazione di inventori, anche in questo caso la fantasia stimola l’ingegno e fu così che alcuni giocatori si riempirono le tasche con sassi e quant’altro per presentarsi alla pesata con un peso maggiore di quello reale, in maniera da  poter avere minor punti di penalizzazione.

Nonostante i vari stratagemmi, in finale finimmo io e Roberto (Ciccio) Rulli, alla fine il torneo lo vinsi io, dopo una giornata piena di goliardia e spensieratezza, perché anche per questo è bello giocare a freccette (…e gli si illuminano gli occhi).


(un ringraziamento a Dennis Orlando che ha curato per noi la raccolta dell'intervista, n.d.r.)

Umberto Battara con Denis Orlando

Coppa Italia 2004 D.C. Gorizia, da sx Battara, Ladovaz, Mazelli, Nanut

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