Daniele Petri

#dartplayerstory

(Articolo aggiornato a 20/11/2023)

DANIELE PETRI, "il filosofo delle freccette"

Pedro è un vero campione sia in pedana con tre frecce in mano sia quando c'è da esprimere opinioni e fare commenti. E' un pensatore puro e dice tutto ciò che pensa senza peli sulla lingua. E' un “intimista” e lo si sente quando esprime liberamente il suo pensiero specie sui social dove è un faro di riferimento per tutti noi appassionati.

Non ha bisogno di presentazioni particolari: 50 presenze in gare all'estero, compresa la World Cup of Darts PDC, e tanti titoli regionali e nazionali in singolo, doppio e a squadre.

Diciotto volte con la maglia della nazionale: ce lo ricordiamo quando “suonava il violino” in pedana se chiudeva un leg contro gli olandesi Van Gerwen e Van Barneveld.

E' un matematico, riflessivo, pignolo, introverso e ordinato con emozioni ridotte quasi a zero: questo lo facilita molto a mantenere la concentrazione e a non perdere tempo a fare calcoli … tipo De Sousa. Pedro è un mentalist.

Recentemente l'ho seguito nel suo cammino di campione regionale FVG, sia nel singolo che nel doppio, e mi ha entusiasmato la sua determinazione e la grinta che ha espresso al board per tutto il tempo.

E' un passionale e, come si definisce lui, un solitario anche se quando gioca a livello squadra da molto di più e si esprime al meglio.

Gli piace camminare e … scrivere mentre cammina. L'intervista è stata fatta tutta su whatsapp con dovizia di particolari e di curiosità (sic).

Spero di conoscere presto di persona questo giocatore che emana un fascino da vero campione e outsider, con sogni realizzati e da realizzare e con tante, tantissime frecce ancora da lanciare.

Good darts Pedro !


Marco Riccomini per FreccetteItalia.it

#DartPlayerStory
 

DANIELE PETRI

Cos'è che ti ha spinto a cominciare a giocare a freccette ? La molla scatenante.

Tutto è cominciato per puro caso. Il sabato sera si faceva qualche leg con gli amici al bar e nessuno di noi sapeva dell'esistenza di tornei e campionati. Da matematico quale sono, tiravo tra 11 e 14 e vincevo tutte le partite. All'epoca avevo in testa solo il calcio, ma il fatto di aver scoperto una nuova abilità fu appunto la molla scatenante.

 

Quando e dove hai cominciato ?

Ho cominciato a San Daniele del Friuli, ovviamente con il soft. A ottobre 2002 i primi lanci con gli amici e a febbraio 2003 il primo torneo.

 

La passione c'era già all'inizio o ti è venuta nel tempo ?

Inizialmente non volevo neanche sentir parlare di competizione, era solo un passatempo. Invece è stato proprio come un colpo di fulmine. In sei mesi le freccette monopolizzarono il mio tempo libero.

 

Come ti prepari prima di una partita ?

Mi alleno in funzione della partita o torneo che ho in programma: da questo dipende la durata di un allenamento e la sua tipologia. Ad esempio, se nel fine settimana ho una gara ufficiale Figf che si gioca 'best of 7', mi alleno con il computer con lo stesso format.

 

A cosa dai più importanza: braccio, testa, frecce o altro ?

La freccetta è soggettiva, è importane ma non è determinante. Il braccio conta tantissimo, nel senso che se è allenato si nota la differenza. La testa è tutto, comanda lei. Se mentalmente sono al top, posso giocare bene anche senza allenamento e con tre frecce diverse tra loro.

 

Come ti alleni ?

Gioco mediamente mezz'ora al giorno nei giorni lavorativi in pausa pranzo. Mi alleno in solitaria ma rispetto i tempi di attesa come se ci fosse l'avversario.

 

Cosa ti da più forza quando giochi ?

Innanzitutto le motivazioni, quelle non possono mancare. Essendo uno sport, gioco sempre per vincere che sia un mondiale o una partita di riscaldamento. Inoltre ho i miei rituali che diventano fondamentali avendo una grossa carenza di autostima.

 

Cosa detesti quando giochi ?

Come ti dicevo è uno sport mentale, quindi tendo a isolarmi da tutto e faccio attenzione a non captare elementi fuorvianti. Mi adatto alle situazioni pensando solo alle mie frecce, il resto non mi interessa.

 

Cosa ti da la carica quando sei in pedana ?

La prima doppia che entra a chiusura. Non amo fare 180, amo mettere le doppie, in ogni modo. Quando mi rendo conto che il traguardo è lì e che sto facendo bene, mi ripeto solo la frase 'te lo meriti', poi è l'adrenalina che fa tutto il resto.

 

Sei bravo nei calcoli delle chiusure ?

Credo sia la mia dote principale. Adoro la matematica e i numeri fin da bambino. Ritengo che sia un'abilità che ti da' un grosso vantaggio, soprattutto se sei un istintivo. Un giocatore che si ferma a chiedere all'arbitro il punteggio raggiunto, a mio avviso ha un handicap nella chiusura del leg.

 

Da giocatore, come ti definiresti ?

Bella domanda... . Sono un 'mentalist', un pignolo. Non mi ritengo un gran lanciatore nel senso che ho molte carenze a livello tecnico ma riesco a limare il gap con grande applicazione ai limite del possibile.

 

Sei scaramantico e hai un portafortuna ?

Non sono scaramantico, di più! Sto imparando a limitare questo eccesso. I portafortuna ci sono ma li tengo per me, anche se la storia dei calzini spaiati ormai la sanno tutti.

 

Ti sei mai arrabbiato in pedana e/o hai litigato ?

Arrabbiato con me stesso molte volte, credo sia normale. Ricordo qualche piccolo litigio in pedana in passato, a soft. Forse causa mia o altrui, lo ritengo comunque un errore da non ripetere. Le freccette sono, in primis, correttezza ed educazione.

 

Preferisci giocare in singolo, doppio o squadra ?

Si dice che io sia un singolarista puro ma in realtà a squadre riesco a metterci qualcosa in più.

 

Quale è stata la partita più bella che ricordi con maggiore emozione ?

Ricordo quando mi qualificai a una tappa dell'European Tour PDC nel 2016. Sensazioni indescrivibili; mi chiedevo se stessi sognando o fosse tutto vero.

 

Quali sono le emozioni che senti quando giochi a freccette ?

Paradossalmente quando sono in pedana non sento grosse emozioni, in genere arrivano a partita finita. L'emozione più bella è comunque quella che provi quando dentro di te senti che stai vincendo una finale. In quei casi, difficilmente perdo nonostante l'emozione possa deconcentrare.

 

Quale è stata la più bella avventura che hai vissuto da quando giochi a freccette ?

Tantissime. Ogni viaggio lo è stato: tieni conto che sono andato circa 50 volte a giocare all'estero e me le ricordo tutte perfettamente.

 

Soft o Steel ?

Sono partito con il soft e per 10 anni non vedevo altro che punte in plastica o quasi. Oggi ti dico steel al 100% e non rinnego il passato, ma ho solo le punte in acciaio in testa, il loro rumore, i colori del bull... .

 

Le freccette sono un gioco o uno sport ?

Tutti spingono per definirle uno sport e basta; io invece le vedo come un mix delle due cose, ma ti dico lo stesso del calcio ad esempio. Accetto entrambi le definizioni e non vedo alcun problema nel definire le freccette in entrambi i modi. 

 

Cosa ha significato vestire la maglia della nazionale ?

Questo lo puoi capire solo indossandola … è un punto di arrivo a mio avviso. E' l'obiettivo di ogni mia stagione. Quella di settembre in Danimarca sarà la mia 18a volta in nazionale.

 

Chi è il giocatore italiano più forte che hai affrontato ?

Faccio tre nomi. Un mito come Daniele Nocent, una meteora come Marco Brentegani e Marco Apollonio, il più vincente.

 

Quello  straniero ?

Sarebbe banale se ti dicessi Van Gerwen e Van Barneveld. Allora ti dico Van der Voort, un tornado.

 

C'è un giocatore al quale t'ispiri ?

Sinceramente no. Ma mi piacciono ' “problematici” come Wade e Price e ammiro molto Michael Smith e l'eterno Whitlock.

 

C'è stato un momento down nella tua carriera  e magari hai pensato di smettere ?

E' successo nel 2015 dopo la partitaccia orribile contro Gibilterra in World Cup e sono stato malissimo. Non è stato facile ripartire e prendere fiducia.

 

Vorresti che qualcuno di famiglia si innamorasse delle freccette ?

Mia moglie ha giocato per sei anni ma per lei era solo un passatempo. Non credo che le mie figlie si interesseranno granché, hanno altri interessi.

 

Come hai programmato il tuo futuro di dart player ?

E' molto complicato programmare. Le variabili tempo e denaro la fanno da padrone. Attualmente sono un po' in difficoltà, i sogni ci sono, ma serve un nuovo input. Vedremo...

 

Cosa puoi dire a chi comincia a giocare a freccette ?

Gli dico di divertirsi. La passione verrà con il tempo, mentre i risultati dipenderanno solo dalla predisposizione all'impegno e al viaggiare.

 

Ti piacerebbe essere un giocatore professionista ?

Se mi piacerebbe? Di più! Sarebbe il sogno dei sogni. Provando a sognare, mi vedrei verso la posizione 40-50 al mondo, a fare qualche exploit con l'obiettivo di mantenere la card. Ma sono realista: il mio livello di gioco, pur buono che sia, non è mai stato da professionista. Mi accontento di aver accarezzato quel mondo per ben 8 volte, anche se il sogno è durato poche ore. Intense e bellissime … .

 

Pensi che lo sport delle freccette meriti una maggiore diffusione e considerazione ? Hai delle idee a riguardo?

Qualcosa in più meritiamo certamente e a mio avviso bisogna almeno triplicare il numero dei praticanti dello Steel. Discorso infinito, nel frattempo cerchiamo di diffondere le freccette più possibile con ogni strategia. La crescita del movimento porterebbe all'aumento dei montepremi, sponsor e rimborsi. Di conseguenza aumenterebbe la possibilità di vedere sempre più italiani a tentare la fortuna all'estero.

 

Come vedi il futuro del movimento dardistico italiano ?

Mi dispiace dirti che non vedo un grandissimo futuro in queste condizioni ma per la prima

volta, secondo me, abbiamo un giocatore che può ambire al professionismo: Turetta.



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LO SCHEDONE DI: DANIELE PETRI

CHI SONO

Nome e cognome         Daniele Petri
Soprannome                Pedro. Fossi inglese sarei “The Chameleon”.
Data di nascita       3 settembre 1980
Luogo di nascita           San Daniele del Friuli (UD)
Dove vivo             Ragogna (UD)
Famiglia                       Sposato con Valentina. Padre di Luna, Maya, Naomi (il mio angioletto) e Skye
Animali domestici        Due gatti: Nebbia e Ulisse
Tatuaggi                       Sono oltre i 20, tutti con significato: l'ultimo un camaleonte
Studi                    Diplomato in lingue straniere
Lavoro                         Magazziniere con il pallino della logistica e trasporti
Sport                           Calcio a 11, sia portiere che di movimento. Freccette. Podismo
Carattere              Introverso, riflessivo, solitario

COSA MI PIACE

Hobby                          Homebrewing. Lavori con il legno
Il piatto preferito          Carne alla brace
Bevanda preferita         Vino rosso
Il mio pregio                 L'equilibrio
Il mio difetto                 Le mie “paure”
In vacanza dove           Terme
Il mio film              Fuga per la vittoria, The keeper
Il mio libro             Non c'è. Leggo tantissimo ma non libri
La mia musica     Qualunque musica sappia emozionarmi
Il mio eroe           Hm...me stesso
Il mio motto                  Per aspera ad astra
Il mio sogno                  La serenità

LE MIE FRECCE

Il mio Dart Club     PSQ
Frecce usate                Pedro01 Plymouth
Destro o mancino         Destro
Impugnatura                 Tre dita a metà corpo
Postura in pedana        Centrale, piede a 45°, busto leggermente in avanti
Doppio preferito            D20
Triplo preferito      T20, ma non disdico il T19: switcho parecchio
Chiusura preferita        170
Miglior leg chiuso         10 frecce
Miglior check out          170
Miglior average     In partite ufficiali 107, ma in un breve besto of 5
Giocatore preferito James Wade
Ranking attuale   Ottavo in classifica italiana (2023)

PALMARES

Titoli regionali       Gioco pochissimo a livello regionale, ma sono attuale campione FVG sia di singolo che di doppio
Titoli nazionali       14, 12 dei quali a squadre
Titoli internazionali Nessuno, ma a soft ha fatto quinto a un europeo

PARTECIPAZIONI INTERNAZIOALI

Partecipazioni       6 World Cup of Darts PDC, Una tappa all'European tour PDC